Oltre agli struffoli, ai mustaccioli, ai susamielli e quant'altro, tra i dolci tipici del natale napoletano troviamo i roccocò: un dolce adatto a chi ha denti forti e sani! Come già vi ho descritto nelle altre ricette della tradizione, presenti nel mio blog, anche questo dolce trae le sue origini dalle variegate culture che si sono avvicendate nel corso dei secoli, in questo caso l'influenza è stata francese e spagnola. La parola è appunto di origine dal francese: "rocaille" per la barocca e tondeggiante forma che ricorda una conchiglia. Il dolce cotto ha una consistenza tale da assomigliare ad una roccia, da qui l'etimologia della parola "Roccia Artificiale", le mandorle bianche poi danno l'idea del marmo. Questi biscotti sono molto aromatici, l'odore che se ne diffonde in cottura nelle case e lungo le strade nel periodo natalizio è inconfondibile e trasporta in un attimo nella magia del Natale.
Ingredienti
1/5 Kg di farina
1/2 Kg di zucchero
cacao a piacere
(serve a dare il classico colore scuro al biscotto)
una bustina di cannella
una bustina di vanillina
un pizzico di sale
3 o 4 bucce di mandarini tritate
una buccia di arancia grattata
300 gr di mandorle sgusciate ed a pezzi grossi (meglio ancora se tagliate a metà)
3 gr di ammoniaca (oppure 1 cucchiaino di lievito)
1/4 di acqua circa (la consistenza dell'impasto deve essere come quella per i cantucci)
tuorlo d'uovo
Amalgamate tutti gli ingredienti (tranne il tuorlo d'uovo) aggiungendo l'ammoniaca in ultimo e poi formate tanti taralli che sistemerete sulla placca del forno (unta con la sugna oppure rivestita di carta da forno) un pò distanziati l'uno dall'altro.
Battete leggermente il tuorlo d'uovo e stendetelo per bene, aiutandovi con le mani, sui roccocò. Infornate a circa 180° per 20/30 min.
Battete leggermente il tuorlo d'uovo e stendetelo per bene, aiutandovi con le mani, sui roccocò. Infornate a circa 180° per 20/30 min.
Se volete conservarli per tanto tempo, una volta cotti rimetteteli in forno a 50° per almeno 1 ora.
Il roccocò, di estrema bontà e durezza può essere inzuppato nel marsala all'uovo, nello spumante o nei vini dolci da pasto.
Aforisma di proverbio napoletano:" 'e voglia 'e mettere rum, chi nasce strunz' nun pò addiventà babbà" (Chi nasce tondo non può morire quadrato).